Tempeste di sabbia in Islanda



Potrà suonare strano, ma in certe aree d'Islanda è possibile imbattersi in tempeste di sabbia di aspetto "Sahariano". Succede in estate, negli altopiani, quando si verificano particolari condizioni meteorologiche.
Il fenomeno è generato dall'interazione fra il vento e il grande ghiacciaio Vatnajökull che ha un'estensione di circa 8400 chilometri quadrati, più o meno la stessa dell'Umbria.
Il ghiacciaio, con la sua altitudine media di circa 1500 metri sul livello del mare, si comporta come una vasta catena montuosa. Quando viene investito dal vento obbliga l'aria ad elevarsi. Questo provoca un rapido raffreddamento della massa d'aria che scarica la sua umidità sotto forma di pioggia o neve sul versante sopravento del ghiacciaio stesso. Sul versante sottovento giunge quindi aria più secca che "cade" su se stessa una volta superato il culmine del ghiacciaio, comprimendosi e riscaldandosi. E' lo stesso fenomeno che si verifica sulle Alpi o sugli Appennini e prende il nome di "Stau" (la formazione di nubi e di precipitazioni sul versante sopravento) e "Föhn" (il vento caldo e secco sul versante sottovento).
9 agosto 2012, tempesta di sabbia a Holuhraun, poche
centinaia di metri a Nord del ghiacciaio Vatnajökull
Dalla fine dell'ultima epoca glaciale il vento ha accumulato uno strato molto spesso di sabbia vulcanica immediatamente a Nord del ghiacciaio Vatnajökull generando il deserto sabbioso più grande d'Euoropa, un deserto con dune immense, difficili da riconoscere da terra, che presenta tutti i fenomeni tipici di questi ambienti fra cui, appunto, le tempeste di sabbia.
Il vento da Sud provoca pioviggini e nebbie persistenti sulla costa meridionale dell'Isola (Stau) e venti caldi e secchi a Nord del ghiacciaio (Föhn). La temperatura dell'aria a Nord del Vatnajökull in queste condizioni e in estate supera facilmente i 25° C con un'umidità bassissima. L'assenza di copertura nuvolosa permette alla sabbia nera di essere investita dai raggi solari, di riscaldarsi ulteriormente e di perdere velocemente l'umidità che terrebbe uniti i granelli. Basta davvero poco per sollevare nuvole di sabbia vaste centinaia di chilometri quadrati che restano in sospensione nell'aria per diverse ore, di solito fino al tramonto, ma che possono anche durare per più giorni.
Alle tempeste di sabbia si associa frequentemente un altro fenomeno insidioso, l'allagamento di vasi settori del deserto sabbioso per l'ingente fusione di ghiaccio dovuta alle alte temperature.
E' un fenomeno potenzialmente pericoloso per chi si avventura a Nord del ghiacciaio Vatnajökull ignorando questa evoluzione. E' facile infatti decidere per una gita negli altopiani quando la giornata si presenta tersa e calda. Il vento si alza di solito in tarda mattinata e cancella rapidamente le tracce delle auto. Il sollevamento della sabbia rende invisibile qualsiasi punto di riferimento. E' importante quindi saper riconoscere sin dal primo mattino i segnali premonitori di questa evoluzione per poter calibrare il proprio percorso ed evitare di trovarsi in guai seri. Se invece si ha dimestichezza con questo fenomeno, se si ha la possibilità di trascorrere più notti consecutive negli altopiani eliminando i "tempi morti" necessari per i trasferimenti da e per la costa, se si conosce il territorio e si dispone di strumenti e mezzi adeguati è possibile approfittare di questa situazione per osservare la tempesta di sabbia dall'interno e vivere un'esperienza molto interessante e decisamente emozionante.
I geologi di 90° EST.

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